Teologia della Chiesa negli Atti degli apostoli

Nuova edizione. Prefazione di Massimo Grilli

Pubblicazione:  3 giugno 2015
Edizione:  1
Pagine:  156
Peso:  245 (gr)
Collana:  A3 Studi biblici
Formato:  140x210x10 (mm)
Confezione:  Brossura
Prefazione di:  Massimo Grilli
Altri autori:  Tradotto da A. Teresa Malagutti  -  Riveduto da Giuseppe Barbaglio
EAN:  9788810410226 9788810410226
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Descrizione
A causa della sua incredulità Israele ha forse cessato di essere popolo di Dio, cedendo il passo alla Chiesa? Oppure bisogna riconoscere l’esistenza permanente di un solo popolo che in Cristo ha conosciuto una svolta epocale aprendosi a tutti i popoli? L’ecclesiologia di Luca, testimoniata in modo particolare negli Atti degli apostoli, si qualifica secondo quest’ultima direttrice, come sintetizza Dupont nella conclusione della sua opera, frutto di pazienti e minuziose analisi del testo lucano. «Israele non ha perduto il proprio privilegio di popolo eletto» , scrive l’autore. «Non si può dunque attribuire a Luca l’idea che esistano due popoli di Dio, uno antico e uno nuovo. Al contrario, Luca è assai sensibile alla svolta che gli avvenimenti di Pasqua hanno fatto prendere alla storia dell’unico popolo di Dio, determinandone il passaggio dal tempo della promessa a quello del compimento». Secondo Dupont l’angolo visuale più adeguato per affrontare l’ecclesiologia di Luca è quello che corrisponde alla sua costante preoccupazione di valorizzare la continuità del processo attraverso il quale la Chiesa cristiana si è progressivamente staccata dal giudaismo ufficiale, continuità che unisce il tempo delle promesse divine a quello del loro compimento.
Note sull'autore
Jacques Dupont (1915-1998) è stato un’autorità indiscussa nel campo dell’esegesi biblica cristiana neotestamentaria e un appassionato protagonista di quel fermento di rinnovamento spirituale che ha caratterizzato tra gli anni ’70 e ’90 del Novecento ambienti legati a comunità monastiche e laicali italiane. Egli fu un maestro senza scuola perché la sua attività di insegnamento e di studio fu limitata al ruolo di professore invitato e non si ancorò mai stabilmente a un’istituzione accademica; ebbe quindi numerosi allievi, ma non creò una tradizione e una scuola di esegesi, nonostante la ricchezza delle sue intuizioni metodologiche ed ermeneutiche.